La scienza della frittura: un viaggio alla scoperta dell’olio perfetto
Immergiamo insieme le mani nella dorata e croccante trama della frittura, un’arte culinaria che affonda le radici nella storia dell’umanità. Ma, in questo viaggio goloso, troviamo un fedele e saggio compagno, la Dott.ssa Silvia Soligon, biologa nutrizionista, che ci guida attraverso i meandri di questa pratica, disvelando i misteri che regolano la scelta dell’olio più sano per friggere.
Il punto di fumo: decifrarne i segreti
Al centro del nostro viaggio culinario c’è il punto di fumo, un indicatore cruciale per capire quando l’olio inizia a trasformarsi, da amico a nemico della nostra salute. Salendo sul termometro, sorvoliamo i vari tipi d’olio, osservando come ognuno raggiunga il proprio limite termico, momento in cui l’olio, come sotto incantesimo, diventa volatile e inizia a rilasciare quelle sostanze dalla fama sinistra.
Con un gesto esperto, la nostra guida ci mostra il cammino: olio di oliva raffinato e olio di arachidi raffinato, entrambi ricchi di grassi monoinsaturi e con punti di fumo favorevoli, si rivelano i compagni ideali per una frittura non solo deliziosa, ma anche più consapevole.
Grassi sotto la lente d’ingrandimento
Proseguendo nelle profondità di questo viaggio, la Dott.ssa Soligon ci accompagna alla scoperta dei grassi saturi, monoinsaturi e polinsaturi. Come esploratori in un nuovo mondo, apprendiamo come i grassi si comportano come entità viventi, alcuni nocivi ed altri alleati della nostra salute. La distinzione diventa chiarissima: evitare i cantanti seducenti dei grassi saturi e polinsaturi quando si tratta di frittura, preferendo invece la solida presenza dei grassi monoinsaturi.
Scelte salutari in cucina
Ma il viaggio non si ferma alla teoria. Armata di padella e termometro, la nutrizionista ci insegna a navigare le acque burrascose della frittura, tenendo d’occhio il punto di fumo e scongiurando il pericolo dei residui tossici. Non riciclare mai l’olio usato, ci ammonisce, poiché quei fantasmi del passato possono tornare per tormentarci.
L’aspettativa crepitante prima di immergere il primo boccone nell’olio ribollente si trasforma in un rito carico di attesa e attenzione. Aspettare che l’olio sia pronto è come attendere il momento giusto per scoprire un tesoro: questo ci promette cibi fritti al punto giusto, soddisfazione senza rimpianti.
Conclusioni che sconfinano
Nel ritorno da questo viaggio culinario, ci portiamo dietro non solo sapori e aromi, ma una nuova consapevolezza. La frittura, lungi dall’essere il vizio segreto di golosi incalliti, può rivelarsi un percorso verso una cucina sana ed equilibrata, se percorsa con intelligenza e accompagnata dalle scelte giuste.
E mentre l’eco degli schizzi d’olio si dissolve nell’aria, restiamo con una riflessione: forse, in cucina come nella vita, il segreto sta nel trovare il giusto equilibrio, ascoltando gli esperti che ci guidano, ma senza dimenticare il piacere di esplorare, sperimentare e, perché no, “friggere” i nostri percorsi.
Il viaggio con la Dott.ssa Silvia Soligon si conclude, ma la ricerca del pasto perfetto, quello che nutre corpo e anima, prosegue, ricca di nuovi sapori, conoscenze e, soprattutto, salute.
(Articolo scritto dalla dottoressa Silvia Soligon, biologa nutrizionista, il 6 giugno 2022 Modificato da Kevin Ben Alì Zinati il 18 aprile 2024)
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