La magia verde in cucina

Il pesto, con il suo caratteristico colore verde e il sapore inconfondibile, ha attraversato oceani e culture, diventando un simbolo gastronomico apprezzato oltre i confini della sua terra d’origine. Ma cos’è esattamente il pesto e come si è evoluto nel corso dei secoli?

Che cos’è il pesto?

Parlando con Gaia Gottardi, biologa nutrizionista, veniamo introdotti nel mondo del pesto, descritto come una preparazione cruda in cui gli ingredienti vengono sminuzzati e amalgamati fino a creare un composto omogeneo. Originario della Liguria, il pesto si caratterizza per la sua preparazione che, tradizionalmente, avviene nel mortaio. “La frantumazione lenta e metodica permette di preservare gli oli essenziali delle foglie di basilico, liberando quel bouquet di aromi che rende il pesto unico nel suo genere”, sostiene Gottardi.

Una ricetta, infinite varianti

Nonostante la ricetta tradizionale del pesto alla genovese sia ben radicata nella cultura culinaria italiana, esistono numerose varianti che ne reinterpretano gli ingredienti e le modalità di preparazione. Dall’aggiunta di mandorle o noci al posto dei pinoli, allo sperimentare con diverse erbe aromatiche, il pesto offre una tela su cui dipingere nuovi sapori.

Il pesto in versione moderna

La nutrizionista Gaia Gottardi ci fa notare come oggi il pesto sia diventato terreno fertile per l’innovazione gastronomica. Con l’avanzare delle tecnologie culinarie, il pesto viene spesso preparato con frullatori ad alta velocità che ne modificano la consistenza, rendendolo più liscio. “Sebbene questa tecnica possa sembrare un sacrilegio agli occhi dei puristi, offre una nuova dimensione sensoriale a questo condimento, permettendo di esplorarne aspetti differenti”, commenta Gottardi.

Il pesto oltre i confini

La popolarità del pesto ha superato da tempo i confini italiani, diventando un condimento apprezzato in molti paesi del mondo. Questa espansione ha portato non solo alla diffusione della versione classica ma anche all’adozione di varianti locali che riflettono il gusto e le tradizioni culinarie di diverse regioni. È il caso del pesto rosso siciliano, che incorpora pomodori secchi e mandorle, o del pesto di pistacchi, sempre più ricercato per la sua cremosità e il gusto particolare.

Riflessioni sul pesto

La storia e l’evoluzione del pesto ci insegnano molto sulla natura trasformabile della cucina e su come le tradizioni possono essere reinterpretate e adattate alle nuove generazioni senza perdere il loro nucleo identitario. La parola di Gaia Gottardi ci lascia con un invito a sperimentare, ricordandoci che ogni innovazione parte da una solida conoscenza della tradizione. Forse, il segreto del perfetto pesto risiede proprio in questo equilibrio tra memoria e innovazione.