Quando lo yoga incontra i cuccioli: il dibattito sul puppy yoga

Nel vasto panorama delle pratiche di benessere moderno, il puppy yoga si è fatto strada tra le tendenze più discusse, mescolando il desiderio di serenità interiore con l’amore incondizionato per gli animali. Recentemente, tuttavia, questa pratica ha sollevato interrogativi etici e preoccupazioni per il benessere animale, portando a una presa di posizione ufficiale da parte delle autorità sanitarie italiane.

Che cosa è il puppy yoga?

Il principio alla base del puppy yoga sembra semplice: combinare gli esercizi di yoga con la presenza gioiosa e spensierata dei cuccioli, per un’esperienza ritenuta da molti partecipanti arricchente sia a livello fisico che emotivo. Tuttavia, ciò che in superficie appare come una pratica benefica nasconde aspetti controversi e potenzialmente dannosi.

Le preoccupazioni degli esperti

Giusy D’Angelo, esperta cinofila dell’Enpa, ha messo in luce gli aspetti problematici del puppy yoga. Oltre a sottolineare l’inevitabile stress fisico e psicologico a cui sono sottoposti i cuccioli, D’Angelo enfatizza come la pratica possa spingere ad adozioni premature e poco consapevoli, mosse più dall’istinto emotivo che da una reale riflessione sulle responsabilità che comporta accogliere un nuovo animale in famiglia.

La posizione ufficiale del Ministero della Salute

La recente presa di posizione del Ministero della Salute segna un punto di svolta nel dibattito sul puppy yoga. Con la pubblicazione di una nota specifica, il ministero chiarisce che questa pratica non rientra nelle Attività Assistite con gli Animali (Aaa) poiché coinvolge cuccioli non ancora adulti, andando così contro i criteri definiti dall’Accordo Stato Regioni.

Riflessioni finali: oltre il beneficio immediato

Il fascino del contatto con gli animali, specie in contesti deputati al benessere come lo yoga, è innegabile. Tuttavia, la decisione di porre fine al puppy yoga ci invita a riflettere sulla necessità di guardare oltre il beneficio immediato, considerando le implicazioni a lungo termine delle nostre scelte, sia per noi stessi sia per gli animali coinvolti.

In un mondo dove la tendenza a sfruttare il carisma degli animali a scopo di lucro è sempre in agguato, la consapevolezza e la responsabilità diventano principi guida. L’invito a boicottare pratiche potenzialmente dannose e a privilegiare il benessere animale su tutto il resto rappresenta un cammino etico non solo a favore degli animali, ma di tutta la società. La discussione sul puppy yoga ci lascia quindi con una domanda fondamentale: quale mondo vogliamo costruire per noi e per i nostri compagni animali?