Le cardiopatie e il Covid-19: un’analisi delle cause di morte a livello globale
Le cardiopatie restano la prima causa di morte a livello globale, seguite dal Covid-19 e dagli infarti. Questo è quanto emerge dai dati del World Health Statistics 2024 pubblicati dall’OMS. Esploriamo insieme i dettagli di queste statistiche e il loro significato sul panorama della salute mondiale.
Pandemia e patologie croniche: cambiamenti nella mortalità globale
Le cardiopatie e il Covid-19 sono identificati come i principali killer globali. Mentre le prime dominano le classifiche delle cause di morte da quasi due decenni, il Covid-19 ha rapidamente scalato le posizioni, diventando la seconda causa di morte nel 2021. Secondo i dati del World Health Statistics 2024, le malattie non trasmissibili giocavano un ruolo predominante anche prima della pandemia, causando il 74% di tutti i decessi nel 2019, quota che è salita al 78% nel 2021, anche durante il periodo Covid.
Il Covid-19 ha sconvolto lo scenario della mortalità, emergendo come la terza causa di morte a livello globale nel 2020 e la seconda nel 2021. Nell’analisi dell’OMS, il Covid-19 è descritto come particolarmente letale nelle Americhe, dove ha rappresentato la principale causa di morte in entrambi gli anni considerati.
Le prime dieci cause di morte nel mondo: una lista impietosa
Una fotografia del 2021
Le prime dieci cause di morte nel 2021 sono state elencate dall’OMS. Tra queste spiccano la cardiopatia ischemica, il Covid-19, e l’infarto, seguite dalla broncopneumopatia cronica ostruttiva e dalle infezioni delle vie respiratorie inferiori. La lista comprende anche i tumori della trachea, dei bronchi, dei polmoni, la malattia di Alzheimer e altre demenze, il diabete mellito, le malattie renali e la tubercolosi.
Un confronto tristemente costante
Rispetto al 2019, la maggior parte delle cause di morte rimane invariata, tranne l’aggiunta del Covid-19. Nel 2020, il Covid è balzato nelle prime tre cause di morte, dominando soprattutto nelle Americhe e nel Sud-Est asiatico nel 2021. In Europa, è stata la seconda causa di morte in entrambi gli anni, mentre in Africa ha fatto un drammatico salto dal dodicesimo posto al sesto nel 2021.
Oltre il Covid-19: obesità e malnutrizione, un doppio fardello
Il rapporto dell’OMS ha sollevato l’allarme sull’aumento dell’obesità e della malnutrizione, un “doppio carico enorme e complesso”. Nel 2022, oltre un miliardo di persone convivevano con l’obesità, mentre più di mezzo miliardo erano sottopeso. Preoccupanti anche i dati sulla malnutrizione infantile, con 148 milioni di bambini affetti da arresto della crescita, 45 milioni da deperimento e 37 milioni in sovrappeso.
Disabilità, rifugiati e migranti: le sfide della disuguaglianza sanitaria
Il rapporto OMS evidenzia inoltre le sfide sanitarie per le persone con disabilità, rifugiati e migranti. Nel 2021, il 16% della popolazione mondiale viveva con una disabilità, spesso affrontando disuguaglianze sanitarie significative. Solo la metà degli 84 Paesi esaminati tra il 2018 e il 2021 forniva servizi sanitari finanziati dal governo a rifugiati e migranti in misura paragonabile ai cittadini.
Questi dati mettono in luce l’urgente necessità di adattare i sistemi sanitari globali per affrontare le disuguaglianze persistenti e rispondere alle mutevoli esigenze demografiche delle popolazioni.
In definitiva, il rapporto OMS ci ricorda che, sebbene le sfide della salute globale siano enormi, ogni passo verso l’uguaglianza e l’accesso alle cure conta. La lotta contro le disuguaglianze sanitarie, la gestione delle malattie non trasmissibili e l’impatto delle pandemie richiedono un impegno globale e solido.